L’UE e la cultura della sicurezza alimentare in un nuovo regolamento

Il  Regolamento UE 2021/382 riguarda la cultura della sicurezza alimentare con una  nuova revisione del Codex, in ogni azienda del settore ogni operatore  della filiera deve comprendere l’importanza del proprio impegno a fornire alimenti sicuri per i consumatori.

In cosa consiste il nuovo Regolamento?

Il documento Codex in esame considera poi i rischi di contaminazioni da allergeni nell’intero corso della filiera alimentare, a partire dalla produzione agricola primaria e la logistica, fino alla distribuzione e/o somministrazione al consumatore finale. Richiamando le precauzioni da seguire e registrare – a complemento delle GHP (Good Hygienic Practices) – per mitigare i suddetti rischi. E le ulteriori prescrizioni in tema di autocontrollo, come l’HACCP, per gli operatori che vi sono soggetti. L’ultima modifica apportata dal Regolamento UE 2021/382 riguarda la cultura della sicurezza alimentare.

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I requisiti generali in materia di igiene

I ‘Requisiti generali in materia di igiene applicabili a tutti gli operatori del settore alimentare diversi dalla produzione primaria’ vengono integrati dal reg. UE 2021/382 con un nuovo capitolo.

«CAPITOLO XI bis Cultura della sicurezza alimentare

  1. Gli operatori del settore alimentare devono istituire e mantenere un’adeguata cultura della sicurezza alimentare, e fornire prove che la dimostrino, rispettando i requisiti seguenti:
    1. impegno da parte della dirigenza, conformemente al punto 2, e di tutti i dipendenti alla produzione e alla distribuzione sicure degli alimenti;
    1. ruolo guida nella produzione di alimenti sicuri e nel coinvolgimento di tutti i dipendenti in prassi di sicurezza alimentare;
    1. consapevolezza, da parte di tutti i dipendenti dell’impresa, dei pericoli per la sicurezza alimentare e dell’importanza della sicurezza e dell’igiene degli alimenti;
    1. comunicazione aperta e chiara tra tutti i dipendenti dell’impresa, nell’ambito di un’attività e tra attività consecutive, compresa la comunicazione di deviazioni e aspettative;
    1. disponibilità di risorse sufficienti per garantire la manipolazione sicura e igienica degli alimenti.
  2. L’impegno da parte della dirigenza deve comprendere le azioni seguenti:
    1. garantire che i ruoli e le responsabilità siano chiaramente comunicati nell’ambito di ogni attività dell’impresa alimentare;
    1. mantenere l’integrità del sistema di igiene alimentare quando vengono pianificate e attuate modifiche;
    1. verificare che i controlli vengano eseguiti puntualmente e in maniera efficiente e che la documentazione sia aggiornata;
    1. garantire che il personale disponga di attività di formazione e di una supervisione adeguate;
    1. garantire la conformità con i pertinenti requisiti normativi;
    1. incoraggiare il costante miglioramento del sistema di gestione della sicurezza alimentare dell’impresa tenendo conto, ove opportuno, degli sviluppi scientifici e tecnologici e delle migliori prassi.
  3. L’attuazione della cultura della sicurezza alimentare deve tenere conto della natura e delle dimensioni dell’impresa alimentare.».

In conclusione

La cultura della sicurezza alimentare – da intendersi in termini di impegno della proprietà e della gestione a formare tutti i dipendenti, lavoratori e collaboratori – è la condizione di base per prevenire tossinfezioni e food safety crisis.

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