Si apre ufficialmente la Settimana Europea per la Sicurezza e la Salute sul Lavoro, promossa dall’EU-OSHA nell’ambito della campagna biennale 2020-2022 “Ambienti di lavoro sani e sicuri”.
In programma dal 19 al 23 ottobre 2020, la campagna si sviluppa tramite centinaia di eventi, diffusi in tutta l’Unione Europea, tra cui proiezioni speciali, eventi sui social media, conferenze, mostre, concorsi e sessioni di formazione, consultabili sul sito della campagna.
Disturbi muscolo-scheletrici: il tema della campagna
Il focus di quest’anno è incentrato sulle patologie e i rischi derivanti dai cosiddetti DMS, i Disturbi muscoloscheletrici lavoro-correlati, una delle maggiori piaghe a danno della salute dei lavoratori.
Secondo la sesta indagine Europea sulle condizioni di lavoro sono infatti 3 su 5 le persone che soffrono di tali disturbi all’interno dell’Unione Europea, ponendo le patologie tra le più frequenti rilevate. I DMS più comuni sono quelli assimilati ai disturbi alla schiena e agli arti, con prevalenza a quelli superiori.
Tendini, muscoli, collo ed articolazioni in generale quindi le zone corporee maggiormente interessate, il cui sforzo soprattutto in ambiti lavorativi può spesso condurre ad un peggioramento delle condizioni fisiche ed in generale della qualità della vita del soggetto, fino a sfociare in congedi per malattia e prepensionamenti se non a disabilità motorie, nel peggiore dei casi.
È facile quindi comprendere le preoccupazioni per tali disturbi, tra le malattie professionali più comunemente riconosciuta in Paesi quali Francia, Italia, Lettonia e Spagna.
Disturbi muscolo-scheletrici lavoro-correlati: i numeri
Secondo l’Indagine europea del 2019 fra le imprese sui rischi nuovi ed emergenti, il fattore di rischio più frequentemente identificato nell’UE-27 è costituito da movimenti ripetitivi della mano o del braccio (segnalato dal 65% delle imprese). Altri rischi connessi ai DMS includono la postura seduta prolungata (61%), spesso considerata un rischio di DMS nuovo o emergente, il sollevamento o lo spostamento di persone o carichi pesanti (52%), pressioni esercitate da urgenze temporali (45%) e posizioni faticose o dolorose (31%).
Disturbi invalidanti
Un terzo dei lavoratori affetti da disturbi muscoloscheletrici e da un altro problema di salute ritiene di non poter continuare a svolgere il proprio lavoro una volta raggiunti i 60 anni di età.
Leggi anche:
- Movimentazione dei carichi: traino e spinta
- Quali sono le posture corrette quando si guida?
- Consigli per la prevenzione del mal di schiena al lavoro
DMS: le ripercussioni sull’economia
L’insorgere di patologie o disturbi correlati, concausati o derivanti direttamente dai DMS portano numerose difficoltà anche in ambito imprenditoriale.
In primo luogo vanno calcolate le spese per l’assistenza sanitaria al lavoratore, che possono rappresentare una voce di rilevo nel bilancio aziendale e che comprende le spese per la diagnosi, la cura delle malattie e la riabilitazione del lavoratore, le medicine e infine gli indennizzi.
Le ripercussioni sono evidenti e sfociano in una riprogrammazione dei carichi e degli orari per il gruppo di lavoro, cali di produttività dovuti ad una carenza di organico, ritardi nella produzione e nella consegna dei prodotti o dei servizi. Per non parlare poi dei costi inerenti la sostituzione, in caso sia prevista, del lavoratore in malattia, e della conseguente formazione del sostituto che rappresenta un costo, sia in termini economici che di equilibrio aziendale, non indifferente.