L’Istituto Svizzero per l’Assicurazione e la Prevenzione degli Infortuni ha pubblicato un documento in cui promuove l’applicazione di regole chiare per prevenire infortuni e migliorare l’efficacia aziendale.
Nel mondo del lavoro continuano a verificarsi ancora troppi infortuni, che spesso sono causati da “comportamenti azzardati”. Infatti nel lavoro di tutti i giorni a volte “i collaboratori non rispettano le regole per la sicurezza che hanno appreso durante la formazione”. E in alcune aziende “non esistono neppure delle regole di comportamento aziendali oppure non vengono applicate”.
E questo anche se le regole e il loro rispetto “migliorano la sicurezza sul lavoro, riducono i costi per l’azienda perché riducono le ore di assenza e favoriscono un inserimento attento e sistematico dei nuovi collaboratori”.
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A parlare in questi termini dell’importanza delle regole per una effettiva sicurezza nei luoghi di lavoro è la presentazione, sul sito di Suva (Istituto svizzero per l’assicurazione e la prevenzione degli infortuni) di un documento Suva dal titolo “Regole chiare per tutti. Come formulare e applicare nelle PMI regole chiare in materia di sicurezza e comportamento”.
Il documento, che rappresenta l’aggiornamento del 2019 di un precedente documento sul tema delle regole, vuole spiegare come introdurre idonee norme di comportamento e sicurezza in azienda.
L’importanza di stabilire le regole e i vantaggi per l’azienda
Al di là dei tanti fattori causali degli infortuni evidenziati nella nostra rubrica “ Imparare dagli errori”, il documento sottolinea che spesso “le regole apprese durante la formazione vengono disattese” e in alcune aziende, come indicato sopra, “manca un codice comportamentale interno”.
Invece è importante stabilire delle regole.
Infatti le regole di sicurezza e comportamento “consentono ai lavoratori di adottare sempre un comportamento adeguato in ogni situazione”.
Al di là degli aspetti normativi (il documento riprende alcune norme elvetiche in materia di sicurezza sul lavoro) bisogna adottare, “ogniqualvolta è possibile”, “misure tecniche. In caso di rischi residui è necessario adottare anche misure organizzative e comportamentali (ad es. imporre l’uso dei DPI). Tra le misure di tipo comportamentale bisogna annoverare le norme di sicurezza e, ovviamente, le norme comportamentali”.
E per “garantire il rispetto delle regole apprese durante la formazione e stabilite dall’azienda è necessario che il superiore esprima chiaramente la propria intenzione di perseguire la sicurezza e la tutela della salute”.
A questo proposito si indica che un aiuto può essere offerto dalla Charta della sicurezza, uno strumento realizzato in Svizzera da Suva in collaborazione con associazioni padronali, progettisti e sindacati. Un documento in cui i firmatari della Charta si impegnano a garantire il rispetto delle regole di sicurezza sul posto di lavoro e a promuovere il principio: “STOP in caso di pericolo, elimina il pericolo, riprendi il lavoro”.
Questi i vantaggi per l’azienda nello stabilire delle regole:
- “un regolamento chiaro e vincolante contribuisce ad una maggiore sicurezza;
- la riduzione delle ore di assenza si traduce in una diminuzione dei costi per l’azienda;
- i neo-assunti possono godere di un’introduzione al lavoro accurata e sistematica;
- se il comportamento sul lavoro è conforme alle norme di sicurezza, è possibile tenerne conto per un eventuale aumento di stipendio al momento della valutazione del rendimento e comportamento dei dipendenti”;
- se necessario, l’azienda può dimostrare l’adempimento degli obblighi di legge in materia di formazione e addestramento”.
Come elaborare le regole di sicurezza e comportamento?
Si indica che, se non si vuole che le “regole siano imposte soltanto dall’alto” è bene “elaborare e fissare le regole di sicurezza e di comportamento in stretta collaborazione” con i dipendenti.
Non solo – continua il documento – in questo modo “è più facile che le regole siano maggiormente accettate, ma si può anche trarre utili spunti da eventuali obiezioni, proposte di miglioramento e osservazioni”.
Questi alcuni suggerimenti diretti alle aziende:
- “fate un elenco delle attività e dei settori di lavoro che sono esposti a potenziali pericoli e che necessitano di misure comportamentali. Alcuni esempi: uso della sega circolare da banco, uso delle macchine CNC, spostamento di carichi con la gru a ponte ecc.”;
- “per ogni attività o settore di lavoro formulate regole generali e specifiche in materia di sicurezza e comportamento”: le regole “devono essere semplici, brevi e accessibili a ogni lavoratore (ad es. mediante affissione sul posto di lavoro o nella bacheca dell’azienda)”.
- “fissate tante regole quante sono necessarie e applicatele sistematicamente. Riflettete bene per quali situazioni sono necessarie e come volete intervenire in caso di mancato rispetto”.
Si ricorda che per elaborare regole specifiche all’azienda ci si può servire, come base di partenza, “di manuali d’uso, liste di controllo, opuscoli vari ecc”.
È poi importante istruire i lavoratori.
Anche in questo caso sono riportati dei suggerimenti diretti:
- “stabilite chi tra i vostri dipendenti deve essere istruito. A tale scopo basta creare una tabella nella quale indicare le attività e i settori di lavoro”, specificando gli argomenti da affrontare;
- “informate i dipendenti in maniera oggettiva e competente sull’introduzione delle regole di sicurezza e comportamento. Sulla scorta di reali casi di infortunio o di esperienze personali cercate di spiegare cosa potrebbe succedere in simili situazioni. Più riuscirete a essere incisivi nella vostra descrizione e a mostrare il reale pericolo sul lavoro, più i lavoratori saranno disponibili ad attenersi alle regole e ad adottare un comportamento sicuro”.
Inoltre bisogna elaborare un piano di formazione e addestramento e aggiornarlo “come minimo una volta l’anno”. Non bisogna poi dimenticare di documentare in modo sistematico le attività di formazione e addestramento. In questo modo:
- “è possibile vedere a che punto si trova il percorso formativo di ogni singolo dipendente”,
- si possono “evidenziare eventuali lacune” e “pianificare le attività future”.
E “sarebbe utile riunire tutta la documentazione relativa all’addestramento dei lavoratori in un raccoglitore specifico che poi dovrà essere messo a disposizione dei dipendenti”.
Un esempio di regole per la sicurezza e la verifica del loro rispetto
Si ricorda poi che è importante anche verificare il rispetto delle regole.
È importante “verificare che i dipendenti rispettino le regole” e lodarli “quando si comportano correttamente. Un gesto di apprezzamento non solo è più motivante se è sincero, ma è anche molto più efficace di una punizione”.
In caso di comportamento non conforme alle norme, bisogna intervenire subito. E se si nota che “spesso si tende a non rispettare certe regole”, si deve cercare di individuare le ragioni di un simile comportamento:
- se necessario, rivedete le regole;
- discutete chiaramente con i diretti interessati delle regole concordate e chiedete i motivi del loro mancato rispetto. Rispondete a domande e obiezioni dando sempre una spiegazione accurata;
- se necessario, ripetete le istruzioni date”.
Nel documento elvetico si indica che, se “questi sforzi si rivelano inutili”, si possono applicare delle eventuali sanzioni (ad esempio “avvertimento orale e scritto, trasferimento e, in casi estremi, licenziamento del dipendente”).
Il documento Suva riporta poi un esempio di regole relativo all’uso di macchine portatili in falegnameria.
Ad esempio in questo caso le regole di sicurezza e comportamento possono comprendere:
- “Impiegare solo personale qualificato.
- Prima di iniziare il lavoro verificare il corretto funzionamento del dispositivo di protezione.
- Fare in modo che il pezzo da lavorare poggi su una base stabile.
- Durante la lavorazione fissare i pezzi piccoli o leggeri.
- Fare in modo che il passaggio dei cavi non crei ostacoli ne punti di inciampo.
- Tenere la macchina con entrambe le mani.
- Se si prevede la proiezione di schegge utilizzare gli occhiali di protezione.
- Quando e possibile usare sempre il dispositivo di aspirazione”.