Sanificazione: l’ozono è efficace contro il coronavirus?

A cura di Gianni Maragna – www.studioagm.eu


L’attuale normativa ed i protocolli di prevenzione per il COVID-19 prevedono interventi di pulizia e sanificazione degli ambienti e dei posti di lavoro.

Ma come bisogna sanificare gli ambienti? Quali sono le sostanze efficaci contro i coronavirus come il SARS-CoV-2?

È importante ricordare che una semplice disinfezione delle superfici non è sufficiente a sanificare completamente un ambiente da COVID-19, perché gli agenti patogeni rimarrebbero sospesi nell’aria e in poco tempo si ridepositerebbero sulle stesse superfici.

La sanificazione degli ambienti può essere effettuata con vari sistemi e metodi.

Uno dei metodi oggi più diffusi per sanificare ambienti e superfici è l’impiego dell’ozono. Ma è opportuno chiedersi: l’ozono funziona davvero per sanificare gli ambienti e prevenire il contagio del COVID-19?

Efficacia dell’ozono contro il SARS-CoV-2: nessuna evidenza scientifica

Allo stato attuale lo stesso ministero dell’Interno specifica che “Non ci sono evidenze dell’efficacia dell’ozono”.

Una prima significativa risposta è infatti arrivata dalla direzione centrale di Sanità del ministero dell’Interno che in una nota del 7 aprile ribadisce “l’assenza di evidenze della letteratura scientifica sull’efficacia dell’ozono quale presidio per la prevenzione della trasmissione dell’infezione da Sars-CoV-2″.

L’ozono non è un presidio medico chirurgico

L’ozono non è ancora autorizzato per l’impiego in ambito civile in quanto non è ancora classificato né come biocida né come presidio medico-chirurgico.

Va ricordato che la sanificazione può essere eseguita solo da aziende regolarmente iscritte all’elenco speciale presso la Camera di commerciale competente secondo la legge 82/94, e il Dm 274/97.

Svantaggi dell’uso di ozono per sanificare

Inoltre l’intervento di sanificazione con ozono, rispetto all’intervento con perossido presenta diversi svantaggi e o danni operativi come:

  1. Danni ai materiali – L’ozono è un gas irritante e aggressivo, e molte aziende di sanificazione che utilizzano l’ozono non tengono conto dell’azione alle diverse concentrazioni e tendono direttamente a saturare l’aria con alte concentrazioni di ozono, provocando danni ai materiali e alle superfici (ad esempio su pvc o con le apparecchiature elettromedicali).
  2. Tempi di azione molto lunghi – Un altro fattore negativo di cui va tenuto conto è la tempistica di intervento, poiché la sanificazione con ozono richiede molto più tempo rispetto la sanificazione con perossido di idrogeno. Inoltre, il decadimento del perossido è estremamente più veloce di quello dell’ozono, consentendo un rapido rientro al lavoro.

Quali sostanze disinfettanti contro il COVID-19?

Nella nota poi la Direzione ribadisce quali sono “i disinfettanti capaci di inattivare il virus”, ovvero:

  • l’etanolo (alcol etilico) al 70%,
  • il perossido di idrogeno (acqua ossigenata) al 0,5%
  • l’ipoclorito di sodio (candeggina, varechina) allo 0,1%”.

Il ministero della Salute fra i vari metodi indica per la sua efficacia contro il COVID-19, l’uso del perossido di idrogeno, innocuo per l’uomo e per l’ambiente e che consente di eseguire delle rapide sanificazioni di ogni ambiente, senza danni ai materiali e agli impianti.


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