Coronavirus, morto presidente Ordine Medici Varese. Linee guida sicurezza per gli operatori sanitari

È morto nella notte fra il 10 e l’11 marzo il presidente dell’Ordine dei medici della Provincia di Varese e medico di base a Busto Arsizio (Varese) Roberto Stella.

Il medico si è spento presso l’ospedale di Como, dove era ricoverato per insufficienza respiratoria dopo aver contratto il nuovo coronavirus.

Stella aveva 67 anni.

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Coronavirus, morto il presidente dell’Ordine dei Medici Roberto Stella

Coronavirus: sicurezza per gli operatori sanitari

Gli operatori sanitari, sono in primissima linea nella lotta contro la diffusione del nuovo coronavirus e la cura dei molti contagiati in tutta Italia ed in particolare nelle regioni focolaio Lombardia, Veneto, Emilia Romagna e Piemonte.

Il virus può essere trasmesso da persona a persona, di solito dopo un contatto ravvicinato con un paziente infetto, per esempio tra familiari o in ambiente sanitario. Proprio in luoghi quali reparti di degenza, terapia intensiva e rianimazione o ambulatori medici, centri diagnostici e strutture che forniscono altri servizi sanitari, gli operatori possono essere esposti a rischio biologico diretto o indiretto attraverso il contatto con pazienti o materiali infetti, inclusi fluidi corporei, attrezzature mediche e dispositivi contaminati, superfici ambientali o aria contaminata.

La tutela degli operatori sanitari è quindi di fondamentale importanza, ma proprio in questo ambito si sono mostrate difficoltà a rispettare norme di sicurezza e prevenzione.

Inail ha pubblicato un fact sheet dedicato proprio al tema della “protezione degli operatori sanitari”.

INAIL – COVID-19 E PROTEZIONE DEGLI OPERATORI SANITARI

Il ministero della Salute, con la circolare del 22 febbraio 2020, ha individuato misure di prevenzione dirette alla popolazione in generale, come lavarsi frequentemente le mani e disinfettare le superfici con prodotti a base di cloro e alcol, ma anche indicazioni più specifiche per gli operatori sanitari, in rapporto alla tipologia e al livello di rischio di esposizione, in relazione alla presenza di “casi” di COVID-19. Inoltre, con gli allegati 1 e 2 della circolare del 27 febbraio 2020, sono state aggiornate le definizioni di caso sospetto, caso probabile e caso confermato, in relazione alle persone che sono o potrebbero essere entrate in contatto con il virus.

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