Il ruolo del medico nel rischio stress da lavoro: criticità e opportunità

Un approfondimento sull’importanza del medico competente nel garantire un ambiente di lavoro sano attraverso un’analisi preliminare dei possibili fattori di stress.

Le normative e le ricerche scientifiche recenti indicano la necessità e l’opportunità di ampliare la prospettiva della prevenzione, tenendo conto dei nuovi fattori di rischio (come il telelavoro) e dell’impatto individuale che ne deriva. La Consulta CIIP propone di esplorare la transizione dalla prevenzione dello stress correlato al lavoro ai rischi psicosociali attraverso lo scambio di esperienze, come evidenziato durante eventi di confronto come il convegno “Dallo stress correlato al lavoro alla prevenzione dei rischi psicosociali”, organizzato dalla Consulta e tenutosi presso la Clinica del lavoro di Milano il 29 marzo 2023.

Durante il convegno, sono state affrontate diverse tematiche legate al ruolo del medico competente in relazione ai rischi psicosociali. In questo articolo, ci concentriamo brevemente sull’intervento e sulle slide intitolate “Il ruolo del medico del lavoro tra complessità e opportunità” a cura di D. Bontadi, R. Montagnani, P. Patanè e P. Torri (Gruppo di lavoro ANMAdi Padova).

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Valutazione del rischio stress correlato al lavoro: aspetti contraddittori Con riferimento al Primo documento di consenso CIIP, gli autori esprimono perplessità sull’efficacia del metodo di valutazione del rischio stress correlato al lavoro in Italia. Alcuni aspetti contraddittori includono:

  • Mancanza o limitata cultura del benessere nelle aziende (sottovalutazione del problema, atteggiamenti difensivi, timore di contenziosi legali, eccessiva burocrazia).
  • Scarso utilizzo dell’Accordo Quadro SLC come strategia per migliorare l’efficienza aziendale (articolo 1 comma 3) e coinvolgere i lavoratori nella ricerca di soluzioni (articolo 4 comma 3).
  • Scarso utilizzo delle competenze e delle conoscenze interne all’azienda, con frequente affidamento a consulenti esterni per la Valutazione dei Rischi (VDR).
  • Mancanza di strumenti di ascolto e partecipazione informata dei lavoratori e dei RLS (Rappresentanti dei Lavoratori per la Sicurezza).
  • Scarso coinvolgimento dei medici competenti.
  • Inadeguata identificazione e analisi per gruppi omogenei, mancanza di specificità e scarsa partecipazione dei RLS.
  • Poca attenzione ai problemi rilevati e mancanza di volontà nel trovare soluzioni ergonomiche, formative e organizzative ai problemi individuati.
  • Focalizzazione sugli aspetti di progettazione, organizzazione e gestione del lavoro, con poca attenzione agli interventi di prevenzione rivolti al singolo e al suo sostegno nello stress.

Inoltre, riguardo al datore di lavoro, si evidenzia che la valutazione del rischio spesso rimane un’attività “estranea”. Non viene compresa la sua vera finalità e le modalità di affronto rimangono immutate senza apportare modifiche, riducendo così il processo a un semplice rituale. In alcuni casi, tuttavia, la valutazione del rischio è stata un’opportunità per effettuare una valutazione approfondita dell’organizzazione e consentire un confronto lungo la catena delle responsabilità.

Per quanto riguarda il medico competente, si osserva che non è stato riconosciuto il suo ruolo di valutatore esperto. Pertanto, come per altre valutazioni di rischio, il medico competente rimane ai margini. È importante sottolineare che la sua partecipazione è essenziale per fornire osservazioni utili.

Il medico competente in contesto aziendale

È fondamentale definire chiaramente il ruolo e la specificità del medico competente, soprattutto quando si tratta dello stress correlato al lavoro e della prevenzione del rischio psicosociale.

Si sottolinea che il medico competente svolge un ruolo cruciale nei casi di disagio psicosociale sul posto di lavoro. Essi si trovano al centro dei dinamismi aziendali e conoscono le relazioni tra le diverse parti coinvolte. Hanno una conoscenza approfondita delle persone e del contesto lavorativo e possono proporre azioni preventive. Il medico competente rappresenta una “antenna sensibile” poiché uno dei suoi compiti specifici è l’osservazione diretta della realtà lavorativa.

Inoltre, viene evidenziato che i risultati delle valutazioni del rischio stress correlato al lavoro in Italia non riflettono quelli degli altri paesi europei. Mentre spesso si riscontra un ottimistico “semaforo verde” in Italia, le esperienze che includono sia valutazioni preliminari che approfondite consentono un’analisi più completa dei rischi per i lavoratori e favoriscono un maggiore coinvolgimento nella identificazione di misure preventive e priorità di intervento.

Valutazione dello stress correlato al lavoro e il contributo del medico competente

Infine, veniamo al contributo fondamentale del medico competente nel contesto dello stress correlato al lavoro.

Si sottolinea che il valore del medico competente nella valutazione dello stress correlato al lavoro risiede principalmente nel suo coinvolgimento, che può avvenire in diverse fasi, come la progettazione, l’informazione, la valutazione critica degli eventi sentinella, l’analisi del lavoro, la condivisione delle azioni correttive, la discussione dei risultati e la correlazione dei risultati della sorveglianza sanitaria alla valutazione.

Tuttavia, i risultati sono utili solo se riflettono la situazione reale, suggeriscono un piano di miglioramento e conducono a processi di modifica della governance.

Gli autori concludono segnalando diversi aspetti, tra cui:

  • L’aumento dei compiti e delle responsabilità affidate al medico competente, riconoscendo il ruolo centrale che ha assunto durante la pandemia nella gestione della prevenzione e del contenimento dell’infezione.
  • L’esistenza di spazi e interventi che il medico competente può interpretare al di là degli obblighi di legge.
  • La necessità che il medico competente abbia una prospettiva diversa, superando l’approccio formale e focalizzandosi sul sostanziale. Si rischia altrimenti che tutto il sistema di prevenzione si orienti verso una medicina difensiva.
  • Le direttive emerse dai Piani Nazionali della Prevenzione e dagli orientamenti della Commissione Europea invitano a un approccio più aperto e costruttivo.

Se il titolo dell’articolo parla anche di opportunità, è perché partecipare alla valutazione e gestione di questo rischio consente ai medici competenti di acquisire una conoscenza più completa e una comprensione più approfondita della realtà, consentendo loro di lavorare in modo più efficace.

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