L’obbligo delle misure di prevenzione dopo l’esecuzione delle opere: responsabilità e normative

sicurezza, infortuni sul lavoro

L’obbligo delle misure di prevenzione dopo l’esecuzione delle opere: Responsabilità e normative

Nell’ambito delle opere edili, l’obbligo di adottare misure di prevenzione per evitare danni a dipendenti e terzi non si esaurisce con la semplice esecuzione delle lavorazioni, ma si estende anche alla fase successiva, imponendo di non lasciare situazioni di grave pericolo prive di adeguata custodia.

Contesto e sentenza della Corte di Cassazione

Una sentenza della Corte di Cassazione ha evidenziato un pericolo diffuso legato alla presenza di cantieri abbandonati o sospesi, privi di recinzione o con recinzioni inadeguate. In un caso specifico, un minore è rimasto vittima di un infortunio mortale dopo essere caduto da un solaio privo di protezione in un cantiere non recintato.

Il titolare dell’impresa esecutrice, condannato inizialmente, ha fatto ricorso sostenendo che, al momento dell’infortunio, l’attività nel cantiere era sospesa per un’ordinanza comunale e che le norme di prevenzione degli infortuni si applicassero solo ai cantieri attivi.

La Corte di Cassazione ha respinto il ricorso, confermando che l’obbligo di prevenzione persiste anche dopo la conclusione dei lavori, se l’appaltatore conserva il controllo della zona dei lavori. Questo obbligo include la responsabilità di evitare situazioni pericolose e di mantenere adeguata custodia dell’area.

Decisione e motivazioni della Corte di Cassazione

La Corte ha dichiarato inammissibili i motivi di ricorso presentati dall’imputato. Ha chiarito che le disposizioni prevenzionali riguardano non solo i dipendenti diretti, ma anche terzi presenti sul luogo di lavoro, a prescindere da un rapporto diretto di lavoro. Pertanto, la violazione delle norme di prevenzione può configurare responsabilità anche in caso di danni a terzi estranei all’attività lavorativa.

Nel caso specifico, la Corte ha ritenuto che l’imputato mantenesse la posizione di garanzia sulla zona dei lavori, nonostante la sospensione dell’attività. L’obbligo di recinzione e di adozione di misure di sicurezza persiste anche durante la fase successiva all’esecuzione delle opere, al fine di evitare l’accesso di terzi e prevenire incidenti.

Conclusioni e implicazioni

Questa sentenza sottolinea l’importanza dell’adeguata custodia delle zone di lavoro anche dopo la conclusione delle operazioni edili. Gli obblighi di prevenzione degli infortuni si estendono oltre il periodo di mera esecuzione delle opere, richiedendo agli appaltatori di mantenere la sicurezza dell’area anche durante la fase successiva.

L’osservanza delle normative di sicurezza non è limitata ai soli cantieri attivi, ma si estende anche ai cantieri sospesi o abbandonati. Gli appaltatori devono adottare tutte le cautele necessarie per evitare danni a dipendenti e terzi, assicurandosi che le zone di lavoro siano adeguatamente recintate e protette contro i rischi di caduta o accesso non autorizzato.

La sentenza della Corte di Cassazione fornisce chiarezza sulle responsabilità degli appaltatori e sottolinea l’importanza del rispetto delle normative di sicurezza sul lavoro, al fine di prevenire incidenti e proteggere la salute e la vita delle persone sul luogo di lavoro.

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