Lavori in quota: proteggersi con le linee vita

Si tratta di ancoraggi usati soprattutto durante lavori brevi e di piccola entità che consentono di prevenire cadute accidentali.

La linea vita viene utilizzata principalmente nei casi in cui la protezione individuale viene considerata più facilmente attuabile rispetto alla predisposizione di un’opera provvisionale, come ad esempio operazioni di manutenzione effettuate sul tetto.

Leggi anche:

Ponteggi: le verifiche prima del montaggio e durante l’uso

Sicurezza dei trabattelli: ecco i requisiti

Tipologie di linea vita

Le linee vita possono essere distinte in diverse tipologie a seconda del criterio di classificazione utilizzato. In particolare, possiamo distinguere i seguenti criteri:

  • In base all’orientamento della linea vita:
    • orizzontale con inclinazione massima di 15° rispetto all’orizzontale;
    • inclinata / verticale (con inclinazione superiore ai 15° rispetto all’orizzontale;
  • In base alla rigidità della guida:
    • linea flessibile costituita da cavi metallici o tessili;
    • linea rigida costituita da barre o profili metallici;
  • In base al periodo di permanenza sulla struttura:
    • temporanea / portatile che viene installata ed utilizzata per una particolare operazione e poi rimossa;
    • permanente che viene posizionata su un edificio in vista di eventuali operazioni in quota.

Normativa vigente

L’utilizzo delle linee vita è regolato dall’articolo 115 del D. Lgs 81/08, che prevede che, qualora non vengano attuate le misure di protezione collettiva volte a proteggere i lavoratori dal rischio di caduta dall’alto (ponteggi, trabattelli, parapetti), è necessario l’utilizzo di idonei sistemi di protezione individuale, tra cui le linee vita rigide o flessibili.

L’articolo 115, inoltre, stabilisce che questi sistemi debbano rispondere ai requisiti specifici determinati dalle norme tecniche, in particolare:

  • Norma UNI EN 795 che stabilisce i criteri di utilizzo delle linee di ancoraggio collegate ad un sistema di detenzione o alla parte finale della linea di ancoraggio stessa;
  • Norma UNI 11578 che stabilisce i criteri di utilizzo delle linee di ancoraggio destinati all’installazione permanente;
  • Norma UNI 11560 che stabilisce le linee guida in materia di sistemi di ancoraggio permanenti in copertura.

Come sopra indicato, l’utilizzo è previsto per lavori di piccola entità e di breve durata per cui la protezione individuale viene considerata più facilmente attuabile rispetto alla predisposizione di un’opera provvisionale (ponteggi, parapetti, trabattelli, ecc.). Di norma, l’articolo 15 del D. Lgs 81/2008 sancisce che il Datore di Lavoro debba preferire l’adozione di misure di protezione collettiva a quelle di tipo individuale: ciononostante, in considerazione della riduzione della durata dei lavori, del minor numero di fattori di rischio, del minor numero di lavoratori esposti, del minor costo e della più semplice applicabilità della misura, l’utilizzo della linea vita è considerato una pratica adeguata a livello normativo.

Nel caso in cui la lavorazione sia di più lunga durata e complessità, o preveda un elevato numero di lavoratori coinvolti, è necessario quindi l’adozione di adeguate opere provvisionali, come ponteggi, parapetti o trabattelli.

Linea vita sulla propria abitazione: è obbligatoria?

In caso di costruzione di un nuovo edificio, anche in applicazione a quanto stabilito dai regolamenti edilizi locali, è necessario prevedere la presenza di una linea vita sul tetto degli edifici.

Tale obbligo, ad oggi non si applica per gli edifici di vecchia costruzione, per cui è comunque consigliata l’installazione permanente qualora vengano effettuati lavori di manutenzione sul tetto per cui deve essere prevista un’opera provvisionale, come la predisposizione di un ponteggio.

L’installazione della linea vita deve essere effettuata da operatori specializzati, formati ed esperti in materia. I criteri di formazione ed addestramento all’installazione vengono rilasciati dalle regioni, in accordo con quanto previsto dalla normativa Nazionale.

Chi può utilizzare la linea vita

La linea vita può essere utilizzata solamente da personale formato ed addestrato all’utilizzo dei DPI di III categoria ai sensi dell’Accordo Stato-Regioni 22 Febbraio 2012. L’operatore che utilizza il sistema di ancoraggio deve essere sempre dotato di idonei DPI, quali:

  • Imbracature con supporto dorsale;
  • Cordini anticaduta;
  • Dispositivi antivento;
  • Casco protettivo;
  • Vestiario ad alta visibilità.

Devono essere inoltre utilizzati i DPI necessari all’effettuazione dell’operazione per cui si è reso necessario l’utilizzo della linea vita: è necessario verificare che questi siano compatibili con i DPI sopraindicati.

Manutenzione della linea vita

Essendo un dispositivo installato in quota, è necessario che la linea vita sia soggetta a costanti interventi di ispezione e manutenzione, volti a garantire idonee condizioni di sicurezza ed affidabilità.

Le operazioni di ispezione e manutenzione essere effettuate secondo le tempistiche, i criteri e le modalità previste dal costruttore.

In linea generale, viene prevista una verifica con periodicità almeno annuale, che prevede l’ispezione accurata di tutti i componenti del dispositivo, la valutazione dello stato di danneggiamento/usura/corrosione e, qualora necessario, l’eventuale sostituzione della componentistica.

Back To Top