Rischi derivanti dalla saldatura di acciaio inox: nuovi limiti cromo VI


Si abbassa il limite di esposizione professionale consentita ai composti di cromo VI, presenti nei “fumi di saldatura”.

Lo prevede la Direttiva (UE) 2017/2398 del Parlamento Europeo e del Consiglio del 12 dicembre 2017, che ha modificato la direttiva 2004/37/CE “sulla protezione dei lavoratori contro i rischi derivanti da un’esposizione ad agenti cancerogeni o mutageni durante il lavoro”.

La Direttiva 2017/2398 abbassa il limite di esposizione professionale ai composti di cromo VI a 0,005 mg/m3 (espresso come cromo) a partire dal 17 gennaio 2025.

Misure transitorie e deroghe

Come misura transitoria, fino al 17 gennaio 2025 il limite è fissato a 0,010 mg/m3 , con una deroga per i procedimenti di saldatura e taglio al plasma o analoghi procedimenti di lavorazione che producono fumi per i quali il valore limite di esposizione è stato posto a 0,025 mg/m³ .

Aggiornamento dell’elenco delle sostanze cancerogene

Per tale ragione l’Italia ha aggiornato l’elenco delle sostanze cancerogene riconosciute, inserendo il cromo VI ed i suoi composti nell’Allegato XLIII del D.Lgs. 81/2008.

Cosa cambia?

L’esposizione dell’operatore al cromo VI dipende da diversi fattori e varia a seconda di:

  • metodo e portata dei sistemi di ventilazione e di aspirazione fumi;
  • abitudini di lavoro;
  • formazione del personale addetto alla saldatura;
  • materiali che vengono saldati.

Sarà necessario quindi:

  • richiedere al fornitore degli elettrodi per acciaio INOX la scheda di sicurezza;
  • prevedere sistemi di aspirazione alla fonte, cioè il più possibile vicino al punto di saldatura;
  • effettuare un campionamento dei fumi e dei gas;
  • sottoporre il personale a sorveglianza sanitaria specifica;
  • aggiornare la valutazione dei rischi.

Tale provvedimento riguarda un gran numero di persone.

Si stima infatti che nel mondo siano circa 3 milioni i lavoratori addetti alle operazioni di saldatura. 

Effetti nocivi del cromo VI

I principali effetti del Cromo VI sono:

  • cancro ai polmoni,
  • asma,
  • ulcerazioni delle mucose del setto nasale,
  • ulcerazioni della pelle,
  • dermatiti allergiche e da contatto,
  • disturbi della fertilità e della riproduzione.

Notizie sull’autore:

Tiziana Schiavo – schiavo.sicurezza@gmail.com – https://schiavosicurezza.it

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